In alcune valli i trasporti sono carenti, ma un progetto potrebbe cambiare le cose

L’Unica Cuneo fa parte di un nuovo progetto di newsletter locali, che parte da quattro province del Piemonte.
Se vuoi saperne di più qui trovi la pagina principale.
Pensi ci sia una storia di cui ci dovremmo occuparci?
Faccelo sapere quiLa giornata comincia presto: sveglia alle 6, una colazione rapida, zaino in spalla e alle 6:35 sono tutti già alla fermata, in attesa del pullman che passa da Demonte cinque minuti più tardi. Dopo un’ora di viaggio arrivano a Cuneo, appena qualche minuto prima del suono della campanella.
Con l’inizio della scuola gli autobus tornano a riempirsi. Ogni mattina centinaia di studenti si spostano dalle valli e raggiungono Cuneo, dove frequentano le scuole superiori. I mezzi di trasporto però non sono sempre efficienti: negli anni il servizio non è migliorato, a fronte di abbonamenti sempre più costosi.
Quanto costa spostarsi
Oggi un abbonamento annuale studenti – valido per i dieci mesi del calendario scolastico – da Demonte a Cuneo costa 701,50 euro, che diventano 808,50 per chi abita a Vinadio. Prezzi simili anche in valle Maira: da Dronero all’Itis di Cuneo si spendono 701,50 euro, mentre i prezzi sono più contenuti da Busca (566 euro), Vernante (566 euro) e Boves (450 euro).
Il costo negli anni è aumentato notevolmente. Cinque anni fa l’abbonamento da Demonte costava 594 euro, mentre da Vinadio 684,50: oltre 100 euro in meno rispetto a oggi. Anche i biglietti singoli sono aumentati. Nel 2020 il costo di una corsa Demonte-Cuneo era di 3,70 euro (4,70 se acquistato a bordo), oggi invece è salito a 4,30 euro (che diventano 5,30 sul bus).
Ai pullman che servono le valli si aggiungono quelli della conurbazione di Cuneo che, oltre a offrire il servizio nel capoluogo e nelle frazioni limitrofe, arrivano anche alle città vicine, come Roccavione, Borgo San Dalmazzo, Vignolo, Centallo e Bernezzo. Il costo dell’abbonamento urbano è meno elevato, anche in ragione della tratta più breve, ed è diviso in tre fasce in base alla distanza: si parte da 294 euro all’anno per gli studenti che abitano a Cuneo o nei dintorni, fino a 447,50 per chi vive più lontano.
Le carenze del servizio
Nonostante i prezzi in aumento, il servizio non è efficiente, ed è utilizzato da poche persone. Secondo un sondaggio presentato da CGIL Piemonte a maggio 2025 in occasione di un incontro con la cittadinanza sul trasporto pubblico, in provincia di Cuneo solo il 13 per cento di chi ha risposto al sondaggio (circa 2mila persone, di cui 600 della Granda) usa il trasporto locale, un dato inferiore alla media regionale (17,8 per cento). «Pochissime persone usano il trasporto pubblico locale. E bisogna tenere presente che di quel 13 per cento, il 76,4 per cento utilizza il treno», ha spiegato a L’Unica Alice Tardivo, segretaria della Federazione italiana lavoratori trasporti (FILT) CGIL Cuneo. «Il trasporto su gomma è poco usato perché gli orari non sono comodi. Inoltre, il costo del biglietto è salito negli anni. Tutti questi elementi portano a prediligere l’uso dell’auto privata».
Nei mesi scolastici, dal lunedì al venerdì, chi vive in valle Stura ha a disposizione undici corse per spostarsi verso la città, tra le 6:40 e le 17:20, con partenza dal capolinea di Vinadio. E non sono previste corse serali. Anche per il ritorno il servizio è limitato perché l’ultimo autobus da Cuneo verso la valle parte da piazza Torino alle 18:40. La fascia più critica su questa linea si registra nel pomeriggio: dopo la corsa delle 13:55, non c’è alcun collegamento per due ore e mezza, fino alle 16:35.
La linea urbana, invece, è più efficiente. Ad esempio, sulla Cuneo-Borgo San Dalmazzo-Roccavione i bus circolano a intervalli di circa mezz’ora dalla mattina fino alla sera.
«Nel periodo scolastico ci sono un po’ più di corse, ma nei mesi estivi si riducono all’osso. E la situazione negli anni non è migliorata», ha detto a L’Unica Loris Emanuel, presidente dell’Unione montana valle Stura. Il trasporto però gioca un ruolo fondamentale nella sopravvivenza dei territori. «Le valli, e non solo, vanno incontro a una grande fase di spopolamento. Se continuiamo così, finiremo per avere sempre meno persone», ha aggiunto Emanuel. «In una comunità di cento persone, se ne mancano venti rischiano di venire meno i servizi essenziali, come anche i trasporti. Non possiamo arrenderci a questa condizione. Oltre a politiche nazionali volte a invertire il fenomeno della denatalità, bisogna cercare di mantenere gli altri servizi».
Se questa newsletter ti è stata inoltrata, puoi iscriverti cliccando qui:
I progetti futuri
Negli anni sono state avanzate diverse idee per migliorare il trasporto pubblico, ma nessuna ha portato ai risultati sperati. Entro la fine del prossimo anno però qualcosa potrebbe cambiare – almeno per una parte del territorio – grazie ai fondi destinati alle green community, cioè dei piani di sviluppo sostenibile volti a raggiungere diversi obiettivi, come lo sviluppo del turismo sostenibile o il miglioramento dei servizi di mobilità.
«Due anni fa è arrivato un finanziamento per le green community dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica pari a 4 milioni e 400 mila euro. Il progetto prevede nove campi di intervento, e uno di questi riguarda il trasporto e la mobilità», ha aggiunto Emanuel. «Con questo finanziamento abbiamo in corso un progetto di potenziamento del trasporto pubblico locale. Non avevamo a disposizione nuovi chilometri finanziati per inserire nuove corse di autobus, quindi abbiamo fatto un intervento di razionalizzazione». Il progetto prevede la creazione di due stazioni di interscambio a Borgo San Dalmazzo: una in largo Argentera e l’altra dalla stazione ferroviaria. «Andremo a togliere le corse Vinadio-Cuneo ed Entracque-Cuneo e viceversa. E istituiremo la corsa Vinadio-Entracque e viceversa con interscambio su Borgo. Con i chilometri risparmiati da questo taglio incrementeremo le corse nelle valli, quasi le raddoppieremo», ha spiegato Emanuel. Di fatto, quindi, chi partirà da Vinadio con destinazione Cuneo dovrà scendere a Borgo e fare un cambio di mezzi, usufruendo da lì del trasporto urbano che è molto più efficiente. Da un lato ci sarà la scomodità di cambiare autobus a Borgo San Dalmazzo ma, dall’altro, saranno previste più corse rispetto a ora.
«L’unica questione è che gli utenti dovranno abituarsi ad arrivare a Borgo e scendere, prendendo il trasporto urbano verso Cuneo. Le corse così aumenteranno anche nel weekend e in estate». Questo cambio non riguarderà però le corse nelle fasce orarie scolastiche, per cui non sarà previsto il cambio di bus a Borgo per evitare il sali-scendi di troppe persone. In quegli orari la corsa rimarrà diretta.
Se i tempi saranno rispettati, il servizio dovrebbe partire a marzo 2026. «Inoltre, l’interscambio alla stazione permette di avere un cambio in più con il treno, e questo è un elemento importante anche per il turismo. Soprattutto considerando che la stessa stazione di Borgo diventerà un punto informazioni turistico, con la possibilità di noleggiare mezzi elettrici». Secondo la segretaria della FILT CGIL Cuneo Alice Tardivo, questo progetto «è un modo per migliorare il servizio, ottimizzandolo. Ma quello che è triste, per quanto il progetto sia bello, è che debbano essere associazioni esterne, gruppi o privati cittadini a trovare una soluzione al problema dei trasporti. Questo è un ruolo che dovrebbe spettare alla politica».
Questa puntata di L’Unica Cuneo termina qui. Se ti è piaciuta, condividila! E se pensi che ci sia una storia di cui dovremmo occuparci, faccelo sapere: ci trovi a info@lunica.email.
Ti consigliamo anche:
💪🏼 Da Lagos ad Asti per combattere i trafficanti di donne (da L’Unica Asti)
📚 La scuola italiana ha sempre meno alunni (da Pagella Politica)
🆘 Il panico satanico non ha risparmiato nemmeno le bambole Labubu (da Facta)