Canelli, un patto tra i cittadini per tenere pulita la città
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«A Canelli il volontariato è molto attivo in una pluralità di forme, tante quante sono le sensibilità. I Patti di cittadinanza attiva ne sono un esempio e si occupano, principalmente ma non esclusivamente, del decoro cittadino. C’è chi mantiene pulito il tratto di strada davanti a casa propria, andando oltre quanto previsto dal Regolamento di Polizia urbana, e chi innaffia aiuole che non vede nemmeno dalla finestra. Come sa bene chi lo pratica, il volontariato è, a tutti i livelli, un modo per cambiare una realtà che non ci piace così com’è. E contribuire al decoro della propria comunità gratifica, prima di tutto, chi lo fa. Così la città è un po’ più nostra». Dalle parole riferite a L’Unica della sindaca Roberta Giovine ̶ insediata nel giugno 2024 con la lista civica “Insieme per Canelli” e prima donna a guidare la città ̶ si intuisce quanto l’attuale amministrazione tenga a stimolare il senso civico, in un momento di necessaria transizione ecologica.
Cinque quintali di rifiuti in due ore
Un impegno concreto in questa direzione si è visto con l’iniziativa “Puliamo insieme”, la giornata ecologica promossa il 5 aprile dalla Provincia di Asti. Canelli è stato tra i Comuni più virtuosi tra gli 81 partecipanti, con la raccolta di circa 500 chili di rifiuti in appena due ore e il coinvolgimento di 150 studenti delle scuole cittadine, insieme a numerose associazioni del territorio.
La manifestazione ha mostrato da un lato un grande impegno degli abitanti nella cura della propria città, ma dall’altro ha evidenziato la vulnerabilità ambientale del territorio, testimoniata dalla quantità di materiali recuperati. Da qui la necessità di proseguire con un lavoro di sensibilizzazione, attraverso la gestione del verde, incontri sulla raccolta differenziata e nuovi progetti di volontariato e integrazione, come quello condotto dal CAS (Centro di accoglienza straordinaria) CODEAL (Consorzio delle Alpi), in collaborazione con la Prefettura di Asti.
Il Patto del verde: i volontari sistemano la città
A tutela di una gestione più sostenibile del territorio, la legge regionale 5/2024 – ispirata al principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione – regola la collaborazione tra cittadini, enti e Regione. Da questo quadro normativo è nato spontaneamente un gruppo informale, noto come il “Patto del verde”, coordinato dagli assessori Marinella Quaglia e Claudio Riccabone, attivo dallo scorso luglio e impegnato nella valorizzazione degli spazi pubblici.
Attraverso un gruppo WhatsApp i cittadini segnalano le aree che hanno bisogno di un intervento e, in base alla disponibilità di ciascuno, si formano squadre di lavoro. I risultati sono poi condivisi sui canali social del Comune, mostrando con immagini “prima e dopo” l’impatto degli interventi.
«Tutto nasce da un’idea di rendere la popolazione più partecipe al bene comune. Canelli aveva un po’ perso questa sensibilità, nel senso che quello che è fuori da casa nostra, viene spesso considerato terra di nessuno. “Siccome pago le tasse non è più mio dovere tenere in ordine, lo deve fare qualcun altro”. Non sempre questo pensiero è giusto», ha raccontato a L’Unica l’assessora Marinella Quaglia.
«Io parto dal presupposto che da tutta la vita sono attenta ai rifiuti e al luogo dove abito, così come l’assessore Riccabone, perciò abbiamo provato a dialogare con amministrazioni di altre città per capire quale fosse la via migliore per sensibilizzare la popolazione. Quindi abbiamo creato un gruppo che in qualche maniera desse una mano nel verde e nella gestione dell’immondizia. E abbiamo sottoscritto questa collaborazione con il Comune, con il Patto di cittadinanza, una sorta di concordato per i beni comuni urbani».
L’organizzazione è spontanea e flessibile: ciascuno interviene secondo il tempo che può dedicare. «C’è un gruppo che quando viene indicata una criticità in qualche punto di Canelli, si prepara e va sul posto. Poi, ci sono privati che si sono presi a cuore un’area specifica: tre persone curano via Giovanni XXIII e via Filippetti, un altro mette a posto l’area verde all’ingresso della città, un altro ancora il giardino pubblico davanti casa sua. Ognuno si gestisce secondo la propria sensibilità».
Anche l’assessora fa la sua parte, insieme ad alcune volontarie: «L’altro giorno, per esempio, siamo andate alla Casa della salute perché c’era una siepe un po’ infestata e malmessa».
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A qualcuno l’iniziativa non piace
Per farsi riconoscere, i volontari indossano giubbotti blu: un dettaglio semplice ma fondamentale per rendere visibile il loro ruolo e dare l’esempio agli altri cittadini. L’obiettivo non è sostituire i servizi comunali, ma integrarli. A Canelli è infatti già attivo un giardiniere con appalto per la manutenzione del verde e la pulizia dei viali, ma il gruppo di cittadini contribuisce a completare il lavoro e a diffondere una cultura della cura condivisa.
A tre mesi dall’avvio, il Patto pare funzionare, anche se non tutti hanno accolto favorevolmente il progetto. Sul numero del 2 settembre del settimanale astigiano La Nuova Provincia è stata pubblicata una lettera dal titolo “Credevo di aver votato un assessore, invece è un giardiniere”, in cui l’autore anonimo criticava l’amministrazione: «È un buon assessore colui che, sostituendosi a chi di dovere, esegue personalmente servizi/lavori pubblici? […] A mio avviso, un amministratore pubblico si dimostra valido quando sa far funzionare l’apparato organizzativo del Comune, assicurando che le attività vengano svolte da chi possiede le competenze necessarie, trovando le opportune risorse possibilmente senza aumentare le tasse».
L’assessora ha replicato sempre sul giornale astigiano e sui canali social del Comune: «Sono una donna libera: da 35 anni faccio l’architetto e nel frattempo ho mantenuto pulita la via davanti a casa mia e dintorni. Essere assessore non mi ha tolto la voglia di fare il mio dovere. E ritengo altrettanto doveroso e rispettoso essere giudicata per come faccio l’assessore nelle molte ore che dedico al Comune, non per come decido di occupare il mio tempo libero».
Anche il CAS contribuisce al decoro urbano
Parallelamente, prosegue con risultati positivi la collaborazione tra il Comune di Canelli, la Prefettura di Asti e il CAS CODEAL. Dal novembre scorso, i ragazzi ospiti dedicano parte del loro tempo alla cura del territorio cittadino, affiancando gli operatori comunali in interventi di pulizia e manutenzione leggera.
L’iniziativa, nata da una convenzione con la Prefettura, prevede un appuntamento settimanale di volontariato civico, in linea con lo spirito dei Patti di cittadinanza attiva. Durante l’estate l’attività è proseguita regolarmente: ad agosto gruppi di due, tre o quattro ragazzi si sono alternati nel ripristino del decoro di diverse zone della città, lavorando nel tardo pomeriggio. «I ragazzi ci chiedevano di volta in volta quale fosse l’area su cui intervenire, e si mettevano subito al lavoro», ha raccontato Quaglia. «È un solo pomeriggio alla settimana, ma vederli impegnati per la comunità fa bene ai canellesi e al territorio».
Negli ultimi mesi i ragazzi si sono occupati di pulizia, taglio dell’erba e raccolta dei rifiuti. La cittadinanza, in più occasioni, ha espresso apprezzamento e gratitudine con piccoli gesti di gentilezza: bottigliette d’acqua, caffè, gelati offerti ai volontari. Dopo una breve pausa a settembre, il progetto è pronto a ripartire: «Affidiamo loro piccole aree da sistemare, e con forbici, scope e palette contribuiscono a rendere Canelli più accogliente», ha detto ancora l’assessora. Le critiche? «Rispondo con le parole di una delle volontarie del Patto del verde, una donna che paga le tasse e sa che questo non basta a mettere a tacere la coscienza civica e nemmeno a far sparire le erbacce: “Da quando do una mano a tenere un po’ in ordine, sento più mia la città”».
Questa puntata di L’Unica Asti termina qui. Se ti è piaciuta, condividila! E se pensi che ci sia una storia di cui dovremmo occuparci, faccelo sapere: ci trovi a info@lunica.email.
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