Vigili con il taser, per il sindaco Abonante la sicurezza è «un tema di sinistra»

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«La sicurezza non è mai una questione legata a un solo strumento, ma un lavoro quotidiano che richiede attenzione a molti aspetti della vita cittadina». L’idea di dotare di pistole elettriche taser la Polizia locale di Alessandria, secondo quanto ha detto a L’Unica il sindaco Giorgio Abonante, è solo l’ultimo dei tasselli necessari a restituire alla popolazione luoghi accessibili e vivibili per tutti.
La sua formazione politica “progressista e riformista”, i vertici locali del Partito Democratico di cui è esponente e l’amministrazione municipale sostenuta dal campo largo non hanno vacillato di fronte alla scelta: la Giunta, pur nella dialettica che prevede diverse sfumature, ha deciso di accettare la proposta dell’assessore delegato Enrico Mazzoni e nei prossimi giorni porterà all’analisi in Commissione la modifica del regolamento per l’armamento della polizia urbana e la sperimentazione con la pistola elettrica per gli agenti.
Una scelta controcorrente
Solo poche settimane fa a Torino il sindaco Stefano Lo Russo (PD) era andato in direzione diametralmente opposta, sulla scia delle polemiche conseguenti alla morte di due persone colpite dai taser, a Genova e Olbia, a cui se ne è aggiunta una terza lunedì 15 settembre a Reggio Emilia. «La polizia locale non svolge contrasto al crimine, allo spaccio e all’illegalità, ambiti che sono di pertinenza del ministro dell’Interno, del questore, del prefetto, delle forze di Polizia», aveva detto il sindaco. «Noi facciamo quello che ci compete: installiamo telecamere nelle zone critiche, lavoriamo sugli sgomberi degli alloggi occupati o degli insediamenti di alcuni campi Rom». Un no senza mezzi termini: «Nessun vigile a Torino sarà dotato di taser».
Negli anni passati, a Roma e Milano, il sì dei sindaci Giuseppe Sala e Roberto Gualtieri aveva sollevato discussioni e proteste all’interno del centrosinistra e dello stesso PD. «Non so per quale ragione in Italia si consideri la sicurezza un tema non di sinistra. È una degenerazione del dibattito: io credo invece che la sicurezza sia un tema di sinistra, perché si riferisce al rispetto delle regole», ha replicato Abonante.
Zone rosse – cioè aree urbane vietate a chi ha precedenti penali e dove sono più stretti i controlli di polizia – e taser ai vigili sono gli ultimi due provvedimenti che riguardano il comune di Alessandria in materia di sicurezza. Dove il tema, secondo il centrodestra rappresentato in Consiglio comunale, sembra una priorità da gestire per fronteggiare episodi di vandalismo e violenza e altri episodi ricorrenti. Per la Lega è quasi un leit motiv: «Purtroppo in alcuni quartieri e sobborghi l’insicurezza è un problema reale e non è sola una percezione», ha ripetuto il capogruppo in Comune Mattia Rolando. «Il vero dramma è che prima episodi di criminalità nei confronti di cittadini e negozi si svolgevano al calar delle tenebre oggi avvengono in pieno giorno e in zone dove anche solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile».
Il taser ai vigili è davvero una soluzione? «Stiamo portando avanti un progetto ampio. Una nuova illuminazione in tutta la città e nei sobborghi, una rete di telecamere mai avuta prima, e ormai quasi completata, e più risorse dedicate alle politiche sociali, come previsto dall’ultimo Documento unico di programmazione», ha detto Abonante. «A questo si aggiunge il lavoro con la Prefettura e le forze dell’ordine. In esito alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 5 settembre, il prefetto ha emanato un’ordinanza che istituisce dall’11 settembre al 12 ottobre le cosiddette “zone rosse” nei giardini pubblici davanti alla stazione ferroviaria e in alcune vie del centro».
Quanto alle pistole elettriche, gli impegni della Giunta sono finalizzati a portare la discussione in Consiglio comunale già nei prossimi giorni, per poi procedere con l’inizio della sperimentazione di sei mesi entro fine settembre. In questa prima fase saranno due le pistole elettriche in dotazione ad altrettanti esponenti di Polizia locale, adeguatamente formati sul loro impiego: gli agenti saranno individuati fra il personale destinato al pronto intervento all’interno del corpo municipale guidato dal comandante Alberto Fabrizio Bassani.
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Perché il PD ha cambiato idea
«Trent’anni fa avevamo fatto una battaglia politica contro le armi dei vigili, invece adesso credo che dotare gli agenti comunali del taser sia una scelta corretta: io ho cambiato idea, come è cambiata la nostra società». Battute a parte, l’assessore alle Politiche per la Sicurezza e alla Polizia municipale di Alessandria, Enrico Mazzoni (PD), arriva all’attuale convinzione con un ragionamento che analizza la situazione nel complesso.
«I tempi sono maturi, io devo pensare alla sicurezza degli agenti, che si sono già trovati diverse volte in condizioni di essere aggrediti, finendo al pronto soccorso: con la pistola elettrica potranno difendersi meglio, senza avere la responsabilità di usare un’arma da fuoco che è ben più letale», ha detto a L’Unica. «Il loro uso funziona quasi sempre in termini di deterrenza. Affrontiamo il tema in maniera non ideologica», aggiunge Mazzoni. Bisognerà comunque fare i conti con una parte di città che non è d’accordo.
Da Sinistra Italiana Alessandria, gruppo esterno all’amministrazione comunale, sono arrivate critiche convinte: «Dopo l’istituzione delle “zone rosse”, questa nuova scelta della Giunta conferma una deriva securitaria che non condividiamo: un approccio distante dall’idea di sicurezza sociale e partecipata che vogliamo per la nostra città, fondata su coesione, diritti e prevenzione, non su armi e repressione». Abonante però è convinto che sicurezza significhi «cura dello spazio pubblico, capacità di prevenire i problemi, sostegno alle persone più fragili e possibilità di intervento quando serve. È su questo insieme di azioni che continuiamo a investire, per garantire una città più protetta, vivibile e inclusiva».
Dall’opposizione, invece, arrivano approvazione e un invito a fare in fretta: «Non si perda altro tempo – ha detto il capogruppo leghista Mattia Roggero –. La sicurezza degli alessandrini è un valore assoluto ed è ora di passare dalle parole ai fatti».
Il comandante della Polizia locale di Alessandria, Alberto Fabrizio Bassani, dirige 74 vigili in servizio nel capoluogo ed è piuttosto soddisfatto dell’iniziativa. Ma, soprattutto, è sollevato: «Io lavoro in questo settore da quarant’anni e ho visto cambiare le nostre società. Per noi, essere dotati anche di questo genere di arma a impulsi elettrici è ormai un’esigenza, perché ci permette di fronteggiare i contesti difficili e le persone più violente», ha detto a L’Unica. «Importante sottolineare, inoltre, che il taser è uno strumento collegato alla bodycam e il suo impiego è e sarà trasparente, registrato con immagini video, proprio come è giusto che sia, affinché sia sempre possibile ricostruire gli eventi immediatamente precedenti alle eventuali scosse, a tutela sia dell’agente sia dell’aggressore. In ogni modo, per noi sarà necessario essere formati adeguatamente, per gestire ogni singolo caso e ogni situazione al meglio. Io penso che dobbiamo innanzitutto essere consapevoli che, nel momento in cui estraiamo l’arma, abbiamo già perso».
Alessandria procede anche a livello comunale sul binario già tracciato dalla politica nazionale, che a maggio 2022 ha reso operativa la pistola a impulsi elettrici per Carabinieri e Polizia. «Corsi abilitanti per l’impiego vengono svolti regolarmente», ha sottolineato il colonnello dell’Arma Silvio Mele, comandante del reparto operativo del capoluogo. Anche dalla questura confermano che il taser risponde a bisogni effettivi degli agenti: «È in dotazione per gli equipaggi di volante ed è stato gradualmente esteso anche alla Polizia ferroviaria e stradale», ha detto a L’Unica Ernesto Coppo, portavoce e vicequestore. «L’impiego non è frequente anche se, ammetto, risolutivo», ha aggiunto. Al momento, nessuno degli uffici locali ha raccolto dati statistici sull’uso.
Questa puntata di L’Unica Alessandria termina qui. Se ti è piaciuta, condividila! E se pensi che ci sia una storia di cui dovremmo occuparci, faccelo sapere: ci trovi a info@lunica.email.
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